Prisma, Dybala interrogato dalla GdF: dubbi su un accordo da 3 milioni

Secondo i suoi legali Dybala sarebbe stato illuso di ottenere il prolungamento e pertanto chiedeva un indennizzo. Alla fine della trattativa, conclusasi a settembre 2022 quando Paulo era già sotto contratto con la Roma, sarebbe arrivata dalla Juve una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale, che il club ha poi inserito nel nuovo bilancio come fondo rischi. A insospettire i pm sarebbe stata proprio l'entità dell'accordo, perché i tre milioni pattuiti sono molto vicini ai 3,783 milioni della manovra stipendi bis risalente alla stagione 2020/21 che i bianconeri e Dybala avevano concordato di spalmare sulla stagione successiva. Si tratterebbe, come nel caso della famigerata "carta Ronaldo", di intese raggiunte tramite scritture private e non trascritte su moduli federali. "Side letter" di accompagnamento che garantivano ai calciatori il recupero degli importi sospesi, anche in caso di addio al club. Dybala si era accordato per posticipare il pagamento di 3.783.502 euro in due tranche: la prima l'avrebbe maturata se fosse rimasto alla fine del mercato estivo del 2021 e gli sarebbe stata versata, almeno da accordi, con gli stipendi di agosto e settembre 2021. La seconda l'avrebbe invece dovuta ricevere con gli stipendi di gennaio e aprile 2022, nel caso in cui fosse rimasto alla Juve dopo il mercato invernale della scorsa annata. Va ricordato che le questioni legate agli stipendi non hanno implicazioni soltanto per il club, ma anche per i calciatori. La Procura federale ha già aperto un fascicolo sulla manovra stipendi bianconera: l'articolo 31 del Codice di giustizia sportiva vieta alle società di pattuire o corrispondere compensi in violazione delle norme federali, ma vieta anche ai calciatori di accordarsi per riceverne. Pertanto anche Dybala rientra tra coloro che potrebbero incorrere in una sanzione sportiva: secondo Repubblica rischia una squalifica di durata non inferiore a un mese.

Prisma, Dybala interrogato dalla GdF: dubbi su un accordo da 3 milioni

Secondo i suoi legali Dybala sarebbe stato illuso di ottenere il prolungamento e pertanto chiedeva un indennizzo. Alla fine della trattativa, conclusasi a settembre 2022 quando Paulo era già sotto contratto con la Roma, sarebbe arrivata dalla Juve una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale, che il club ha poi inserito nel nuovo bilancio come fondo rischi.

A insospettire i pm sarebbe stata proprio l'entità dell'accordo, perché i tre milioni pattuiti sono molto vicini ai 3,783 milioni della manovra stipendi bis risalente alla stagione 2020/21 che i bianconeri e Dybala avevano concordato di spalmare sulla stagione successiva. Si tratterebbe, come nel caso della famigerata "carta Ronaldo", di intese raggiunte tramite scritture private e non trascritte su moduli federali. "Side letter" di accompagnamento che garantivano ai calciatori il recupero degli importi sospesi, anche in caso di addio al club. Dybala si era accordato per posticipare il pagamento di 3.783.502 euro in due tranche: la prima l'avrebbe maturata se fosse rimasto alla fine del mercato estivo del 2021 e gli sarebbe stata versata, almeno da accordi, con gli stipendi di agosto e settembre 2021. La seconda l'avrebbe invece dovuta ricevere con gli stipendi di gennaio e aprile 2022, nel caso in cui fosse rimasto alla Juve dopo il mercato invernale della scorsa annata.

Va ricordato che le questioni legate agli stipendi non hanno implicazioni soltanto per il club, ma anche per i calciatori. La Procura federale ha già aperto un fascicolo sulla manovra stipendi bianconera: l'articolo 31 del Codice di giustizia sportiva vieta alle società di pattuire o corrispondere compensi in violazione delle norme federali, ma vieta anche ai calciatori di accordarsi per riceverne. Pertanto anche Dybala rientra tra coloro che potrebbero incorrere in una sanzione sportiva: secondo Repubblica rischia una squalifica di durata non inferiore a un mese.