Diritti tv: no Juve No party
La Juventus ieri sulla discussione avuta tra le parti per l'acquisizione dei diritti tv, non aveva alcun rappresentante a tutelarla. Sarà questo un motivo per cui le offerte ricevute siano di gran lunga piu basse rispetto agli anni passati

Nell'ambito delle contrattazioni per i diritti televisivi del calcio italiano, sembra strano che nessun rappresentante della Juventus sia stato coinvolto. La squadra torinese, infatti, è in grado di influenzare significativamente gli equilibri economici di tali trattative. Inoltre, la Juventus si conferma il primo brand italiano per numero di follower, superando persino Gucci e Ferrari. Questi dati inequivocabili sottolineano chiaramente la leadership di valore della Serie A.
Considerando questi numeri e l'ampia audience generata dalla Juventus, è evidente che il club dovrebbe ricevere maggiori risorse in base a ciò che produce, soprattutto per quanto riguarda i diritti televisivi. Non includerla nelle trattative, come è successo recentemente, sembra essere un'opzione che va contro l'interesse dei club di Serie A.La speranza dei club è di raggiungere un accordo entro il prossimo 14 luglio, giorno della nuova assemblea. Tuttavia, la questione dei diritti TV non si chiuderà sicuramente in quella riunione, poiché i presidenti hanno deciso di prendersi più tempo. Hanno stabilito un periodo di trenta giorni per esplorare ulteriormente le opzioni, sfruttando una facoltà prevista dal bando.
Attualmente, le offerte presentate dai tre broadcaster (Dazn, Sky e Mediaset) per il ciclo che partirà dalla stagione 2024-2025 sono state respinte. Tuttavia, le trattative private sono state prorogate almeno fino al 2 agosto. La situazione si sta facendo sempre più calda in questa partita fondamentale per il futuro del calcio di vertice in Italia.
Nel corso delle discussioni, è emerso che la cifra richiesta inizialmente, oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro, non è stata raggiunta e molto probabilmente non sarà raggiunta neanche in futuro. Tuttavia, le proposte presentate nelle buste aperte dall'amministratore delegato della Lega, De Siervo, sembrano essere migliorative rispetto alle precedenti, con un aumento di circa 600 milioni di euro. Nonostante ciò, il presidente Casini ha scelto di non divulgare ulteriori dettagli sulle cifre in questione.
È importante notare che nessun presidente di club ha ancora visionato le attuali offerte presentate. Questo ha spinto De Siervo a mantenere le cifre riservate durante l'assemblea, al fine di evitare che i partecipanti all'asta sfruttino le informazioni a proprio vantaggio in futuro.
In caso di mancato accordo, si sarebbe aperta immediatamente la procedura per la realizzazione del Canale di Lega, un'alternativa concreta considerata dalla Serie A, poiché il campionato italiano produce già contenuti interessanti. Tuttavia, al momento è stato deciso di proseguire le trattative.
Attualmente, si sta valutando l'opzione di accettare una cifra di 900 milioni di euro, che i club avrebbero la certezza di incassare non solo per i prossimi tre anni, ma per un intero quinquennio a partire dal 2024, grazie a un intervento legislativo recente.
Il lavoro di De Siervo e della commissione, composta da rappresentanti di vari club, potrebbe aver avvicinato le parti coinvolte nella trattativa. Inoltre, sono state apportate modifiche al bando iniziale, come la riduzione dei pacchetti da otto a cinque e la possibilità di ulteriori aggiunte relative alla scelta delle partite, al fine di soddisfare le richieste dei broadcaster interessati.
Dazn, che punta a confermare il suo ruolo di leader per il prossimo ciclo, Sky, che continua a partecipare con la co-esclusiva a determinate partite, nonostante l'investimento già effettuato per la Champions League, e la novità rappresentata da Mediaset, che mira ad ottenere la partita in chiaro del sabato sera e a tornare a occuparsi della Serie A, sono i principali attori in questa complessa partita a scacchi.
La Juventus, come leader di valore della Serie A, dovrebbe avere un ruolo più rilevante nelle trattative per i diritti televisivi. Sarà interessante seguire gli sviluppi nei prossimi mesi e vedere come si evolverà questa sfida cruciale per l'economia del calcio italiano.