La luce in fondo al tunnel: Angel Di Maria
Le partite della Juventus sono condizionate da un fattore comune: Angel Di Maria. Se l'argentino c'è i bianconeri deliziano, se El Fideo non è presente, il tracollo. L'ex PSG dopo la vittoria del Mondiale sta dando il meglio di sè.

Cosa può dare un 35enne arrivato a fine carriera alla Juventus? Quasi nulla se non si considera che ad Angel Di Maria le sfide piacciono e i bianconeri sono forse la più difficile della sua carriera. Molti avevano ipotizzato che probabilmente l'ex PSG avrebbe giocato a palla fino alla pausa Mondiale per poi giocarsi la sua ultima Coppa del Mondo e piano piano abbassare l'intensità delle sue prestazioni finendo il prossimo anno dove tutto era iniziato: al Rosario Central. Invece la stagione del Fideo è stata molto strana. Pochissime apparizioni nei primi mesi di campionato e molti, forse troppi, infortuni muscolari che hanno compromesso la Juventus, già alle prese con la grana Paul Pogba. Qualche sprazzo di talento ma niente di più, poi la partenza per il Qatar, il ritorno a casa con il trofeo ed ecco Di Maria che inizia ad ingranare. A partire da gennaio l'ex Real Madrid ha letteralmente trasportato la squadra allenata da Allegri, rimasta orfana di Vlahovic, capitan Bonucci, il già citato Pogba e un Chiesa ancora non spumeggiante. Nelle ultime prestazioni della Juventus, l'argentino è l'unico che dimostra di saper giocare a pallone e con tecnica e intelligenza manda i compagni in porta come dimostrano i 6 assist registrati fino ad ora.
Il vero dramma però avviene quando il classe 1988 viene sostituito. I bianconeri non sanno più a chi passare la palla e cercano di avanzare per sfondamento o con giocate dei singoli. È anche vero che il gioco di Allegri non mette proprio in risalto la bellezza dell'offensivismo e non permette di liberare l'estro calcistico di ogni giocatore, ma in campo la luce si accende solo quando la palla arriva sui piedi di Di Maria. Ultimamente anche Federico Chiesa è salito in cattedra e loro due sembrano gli unici calciatori in grado di poter svariare per il campo. Con il ritorno di Vlahovic anche la cinicità dei bianconeri è aumentata, ma la difficoltà nel creare azioni pericolose è rimasta la stessa. Il prossimo anno probabilmente El Fideo non vestirà più la maglia della Juventus, ma intanto il 35enne sta esprimendo calcio e i tifosi se lo vogliono godere fino alla fine. A lui sono appese anche le ultime speranze di Massimiliano Allegri e della nuova società bianconera.