Inter-Juve, Stramaccioni: «Di Maria alla Juve come Messi all'Argentina»

Stamattina, su Tuttosport, Andrea Stramaccioni parla dell'imminente sfida di campionato tra Inter e Juve e di alcuni giocatori bianconeri. Ecco alcuni passaggi salienti dell'intervista.

Inter-Juve, Stramaccioni: «Di Maria alla Juve come Messi all'Argentina»
Stamattina, su Tuttosport, Andrea Stramaccioni parla dell'imminente sfida di campionato tra Inter e Juve e di alcuni giocatori bianconeri. Ecco alcuni passaggi salienti dell'intervista.

Sulla squadra che arriva più stanca a San Siro: "Nessuno perché le vittorie tengono il morale alto, perché sono due squadre che conoscono l’importanza di questa partita che è diversa da tutte le altre. E poi perché si affrontano le squadre migliori alle spalle del Napoli, almeno stante a quello che ha espresso il campo".

Sull'importanza fondamentale di Angel Di Maria: "(...) Il Fideo è un leader, un giocatore in grado di far cambiare la performance dell’intera squadra grazie alle sue qualità. Non a caso l’unica gara che la Juve ha perso negli ultimi tempi è quella contro la Roma dove per un tempo e mezzo Mourinho è riuscito a ingabbiarlo.

Questo è il termometro che dimostra quanto sia fondamentale Di Maria per la Juve: la sua presenza è un fattore, nessuno ha un giocatore così decisivo e questo grazie al Mondiale da cui è tornato con una leadership che lo fa stare alla Juventus come Messi stava all’Argentina a Doha
".

Sulla novità più importante di questa stagione bianconera: "Erano dieci anni che i giovani non avevano così tanto spazio. Giocoforza, d’accordo, ma oggi la Juve si ritrova dei prodotti finiti come Fagioli, che è ormai una realtà per il calcio italiano. E il discorso vale pure per Miretti e anche per Kean: qualcuno dimentica che è ancora un ragazzo di 23 anni e ha molto futuro davanti".

Sul vincitore di questa partita: "Credo sarà una partita molto tattica, con l’iniziativa in mano all’Inter e ritengo che il pareggio sia il risultato più probabile. E non lo dico per rimanere neutrale, ma perché sono due squadre che fanno della solidità la loro forza: l’Inter in casa, la Juventus ovunque.".

Stamattina, su Tuttosport, Andrea Stramaccioni parla dell'imminente sfida di campionato tra Inter e Juve e di alcuni giocatori bianconeri. Ecco alcuni passaggi salienti dell'intervista.

Sulla squadra che arriva più stanca a San Siro: "Nessuno perché le vittorie tengono il morale alto, perché sono due squadre che conoscono l’importanza di questa partita che è diversa da tutte le altre. E poi perché si affrontano le squadre migliori alle spalle del Napoli, almeno stante a quello che ha espresso il campo".

Sull'importanza fondamentale di Angel Di Maria: "(...) Il Fideo è un leader, un giocatore in grado di far cambiare la performance dell’intera squadra grazie alle sue qualità. Non a caso l’unica gara che la Juve ha perso negli ultimi tempi è quella contro la Roma dove per un tempo e mezzo Mourinho è riuscito a ingabbiarlo.

Questo è il termometro che dimostra quanto sia fondamentale Di Maria per la Juve: la sua presenza è un fattore, nessuno ha un giocatore così decisivo e questo grazie al Mondiale da cui è tornato con una leadership che lo fa stare alla Juventus come Messi stava all’Argentina a Doha
".

Sulla novità più importante di questa stagione bianconera: "Erano dieci anni che i giovani non avevano così tanto spazio. Giocoforza, d’accordo, ma oggi la Juve si ritrova dei prodotti finiti come Fagioli, che è ormai una realtà per il calcio italiano. E il discorso vale pure per Miretti e anche per Kean: qualcuno dimentica che è ancora un ragazzo di 23 anni e ha molto futuro davanti".

Sul vincitore di questa partita: "Credo sarà una partita molto tattica, con l’iniziativa in mano all’Inter e ritengo che il pareggio sia il risultato più probabile. E non lo dico per rimanere neutrale, ma perché sono due squadre che fanno della solidità la loro forza: l’Inter in casa, la Juventus ovunque.".

Stamattina, su Tuttosport, Andrea Stramaccioni parla dell'imminente sfida di campionato tra Inter e Juve e di alcuni giocatori bianconeri. Ecco alcuni passaggi salienti dell'intervista.

Sulla squadra che arriva più stanca a San Siro: "Nessuno perché le vittorie tengono il morale alto, perché sono due squadre che conoscono l’importanza di questa partita che è diversa da tutte le altre. E poi perché si affrontano le squadre migliori alle spalle del Napoli, almeno stante a quello che ha espresso il campo".

Sull'importanza fondamentale di Angel Di Maria: "(...) Il Fideo è un leader, un giocatore in grado di far cambiare la performance dell’intera squadra grazie alle sue qualità. Non a caso l’unica gara che la Juve ha perso negli ultimi tempi è quella contro la Roma dove per un tempo e mezzo Mourinho è riuscito a ingabbiarlo.

Questo è il termometro che dimostra quanto sia fondamentale Di Maria per la Juve: la sua presenza è un fattore, nessuno ha un giocatore così decisivo e questo grazie al Mondiale da cui è tornato con una leadership che lo fa stare alla Juventus come Messi stava all’Argentina a Doha
".

Sulla novità più importante di questa stagione bianconera: "Erano dieci anni che i giovani non avevano così tanto spazio. Giocoforza, d’accordo, ma oggi la Juve si ritrova dei prodotti finiti come Fagioli, che è ormai una realtà per il calcio italiano. E il discorso vale pure per Miretti e anche per Kean: qualcuno dimentica che è ancora un ragazzo di 23 anni e ha molto futuro davanti".

Sul vincitore di questa partita: "Credo sarà una partita molto tattica, con l’iniziativa in mano all’Inter e ritengo che il pareggio sia il risultato più probabile. E non lo dico per rimanere neutrale, ma perché sono due squadre che fanno della solidità la loro forza: l’Inter in casa, la Juventus ovunque.".