Figlio d'arte a Torino, figlio d'arte a Milano
L'Inter risponde alla Juve

Appare ormai evidente che i figli non seguono le orme paterne. E' un mercato di giugno connotato dai trasferimenti dei figli d'arte, di campionati che hanno scritto pagine indelebili del calcio iatliano. Stiamo parlando di George Weah e di Lilian Thuram, che rispettivamente con Milan e col tandem Parma-Juventus in Italia hanno raggiunto lo status di big. Ma i loro promettentissimi figli non giocheranno nelle squadre alle quali i loro padri hanno legato da giocatori il proprio nome e la propria fama, pur avendone la possibilità.
Thimoty Weah ha infatti scelto la Juve: 12 milioni al Lille, quinquennale al giocatore e avventura torinese che inizierà a brevissimo. Marcus Thuram, invece, ha scelto l'Inter e salutato già il Borussia Moenchengladbach. I nerazzurri hanno bruciato tutti, a partire dai cugini rossoneri (ma non solo loro). Thuram è virtualmente un giocatore dell’Inter e lo sarà ufficialmente all’inizio della prossima settimana, quando sbarcherà a Milano per le visite mediche e la successiva firma sul contratto fino al 2028, a 6 milioni annui. Ovvero la stessa cifra percepita da Dzeko, che ha già salutato, ma grazie al Decreto Crescita Thuram peserà nelle casse nerazzurre per circa 8 milioni di euro lordi. Quindi meno rispetto al bosniaco trasferitosi in Turchia.