Barrenechea si racconta: "Dall’infortunio all’esordio in Champions"

Il centrocampista della Juventus Next Gen, Enzo Barrenechea, ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.

Barrenechea si racconta: "Dall’infortunio all’esordio in Champions"
Juventus Next Gen

Il centrocampista della Juventus Next Gen, Enzo Barrenechea, ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.

Enzo Barrenechea, centrocampista della Juventus Next Gen, ha rilasciato una lunga intervista al portale Cronache di Spogliatoio dove si racconta, passando dalla rottura del crociato all'esordio in Champions League contro il PSG di Messi, Mbappè e Neymar. Di seguito le sue parole: 

L’esordio in Champions League contro il PSG di Messi?
"C’era proprio Leo, non ci credevo. Speravo di debuttare in Serie A, farlo direttamente in UCL è stato clamoroso. Prima di entrare in campo, sono sincero, non ci ho capito niente. In quei 2 minuti, secondo me, non ho davvero realizzato dove fossi".

Su Locatelli e Paredes:
"Quando mi alleno in Prima Squadra, Leandro e Manuel sono due modelli. Osservo cosa fanno e cerco di rubare con gli occhi".

Sulla rottura del crociato:
"Un momento duro che ho superato grazie alla mia famiglia e al Club, che di fatto è una seconda famiglia. Mi hanno messo tutto a disposizione per riprendermi nel migliore dei modi. Qui sto molto bene, mi sento a casa, come in Argentina. Messi? Il migliore al mondo, quando era un bambino giocava nel Newell’s e venire dalla sua stessa società è un onore".

Sulla vittoria dell’Argentina al Mondiale:
"Abbiamo festeggiato per giorni, è difficile spiegarlo se non sei argentino. Ho condiviso la mia stanza con Julián Álvarez, un ragazzo davvero umile, e ho giocato spesso contro Enzo Fernández, siamo entrati in confidenza da avversari. Sogno di fare come loro".

Sulla Serie C:
"Lo ammetto, è stato un bel passo. La Serie C è una lega dura, ci sono tante formazioni che giocano, altre che invece si chiudono e devi scardinarle. La nostra idea è sempre la stessa, e aumentare il livello ci aiuta ad arrivare in Prima Squadra senza subire troppo il gap. Tu devi adattarti al campionato, capisci che servono le qualità ma anche le doti fisiche. È un passo che consiglio. Essere alla Juventus è impressionante, perché dagli spogliatoi fino alle docce, passando per qualsiasi dettaglio, tutto è all’avanguardia e niente viene tralasciato. Qui sto mas comodo".

Una chiosa sui suoi compagni tra i big:
"Ci sono Di María e Paredes con i quali parlo molto, sono bravi ragazzi. Anche Locatelli e Perin hanno contribuito al mio inserimento, giorno dopo giorno. I tifosi iniziano a riconoscermi e a chiedermi le foto, ma io non sono ancora nessuno. Sogno di andare in Prima Squadra e sogno di farlo presto".